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Tre caratteristiche per riconoscere il bullo tra gli adolescenti

Con la parola bullismo definiamo quel comportamento sociale che si manifesta tra gli adolescenti nel quale singoli individui o gruppi di individui aggrediscono coscientemente dei compagni con l’intenzione di far del male e la violenza perpetrata può essere di tipo fisico o psicologico.

La cronaca recente ci mostra come questo fenomeno sia purtroppo in aumento, non solo nel contesto scolastico o extra scolastico, casi di bambini picchiati da baby gang, studenti bulli che umiliano i professori come ci ricordano i fatti di cronaca odierna (ndr insegnante bullizzato a Lucca), ma soprattutto nel contesto mediatico. In questo caso è il media stesso che diventa strumento per esercitare il bullismo, escludendo, umiliando, e ferendo ripetutamente una vittima.

ragazzo bullizzato a scuola

Contesti come Watsh’App e You Tube possono diventare vere piazze nelle quali il bullo può esaltare il suo operato, esaltare il proprio potere, esibire le proprie gesta, cercando una ulteriore umiliazione per la vittima predestinata.

In questi particolari casi parliamo di cyber bullismo, e la violenza della diffamazione (ripresa video, foto ecc) ha una velocità di propagazione e una ampiezza tale da poter creare nei casi più gravi una possibile induzione al suicidio.

Ma quali sono le caratteristiche che emergono in un ragazzo che si atteggia a diventare un bullo?

Frequentemente i bulli sono soggetti affettivamente deprivati che vivono ai margini della società e ritengono come unica via di riscatto della loro condizione sociale la supremazia del forte sul più debole, illudendosi così di essere vincenti. Anche il contesto sociale attuale ha la sua parte di responsabilità’, l’incertezza del futuro, la mancanza di una sicurezza lavorativa ed economica, una società fortemente individualista, indebolita nei valori e litigiosa, diventa terreno fertile per l’emergere di questi fenomeni.

Inoltre al bullo manca la possibilità di “mentalizzare” cioè è incapace di capire se stesso e gli altri in termini di emozioni, sentimenti e intenzioni. Solitamente è anche incapace di provare empatia e tende a sottovalutare le sue azioni non percependone la gravità e non prevedendone le conseguenze future.

Per il bullo la vittima, attaccata con tanta determinazione, rappresenta la parte debole di sé, intollerabile, da umiliare ed eliminare dal mondo per lasciare il posto all’eroe nato dalle sue ceneri.

Il bullo ricerca nei like delle violenze postate sui social la conferma del ruolo di predominanza sui suoi coetanei.

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